Botto di Wikileaks: lo scandalo Stratfor

QUESTE  NOTIZIE MI DICONO CHE LA GUERRA E’ VICINA PIU’ DELLE BOMBE

 

Botto di Wikileaks: lo scandalo Stratfor

Pubblicato il27 febbraio 2012

 

Wikileaks ha appena pubblicato cinque milioni di email prelevate dai server di Stratfor. Chè è una compagnia con base in Texas, che dietro la facciata di un editore opera come un’agenzia d’intelligence privata che fa consulenza per molti governi e per molte corporation, quasi uno spin-off privato dell’enorme apparato dell’intelligence statunitense.

Già il solo trovarsi nella lista dei suoi clienti sarà fonte d’imbarazzo per tutti, perché i consigli che Stratfor ha distribuito via email, sembrano proprio riguardare una bella quantità d’azioni che per le leggi di molti paesi cozzano con il codice penale o la decenza, come nel caso dell’arruolamento di giornalisti in patria e all’estero.

Ma ancora di più dovrebbero eccitare la giustizia americana, perché questa specie di dependance della CIA pone agli americani fondate questioni per quel che riguarda la sicurezza nazionale. Com’è stato per i cable anche questi documenti sono stati affidati a numerose testate di diversi paesi per competenza geografica, La loro pubblicazione nelle prossime settimane farà sicuramente molto rumore e provocherà molte dimissioni. Resta da vedere come la prenderà il governo americano, che in questo caso non può lamentare un atto ostile e dovrebbe anzi riconoscere l’opera meritoria di Wikileaks, ma su questo non c’è da contarci troppo.

http://mazzetta.wordpress.com/2012/02/27/botto-di-wikileaks-lo-scandalo-stratfor/

 

L’attività dell’agenzia si divide in due parti; una visibile, attraverso commenti generali e pubblicazione di notizie su casi geopolitici ed economici nel mondo, e l’altra invisibile, con mail riservate inviate ai propri clienti in cui si forniscono informazioni dettagliate (e segretissime) su campi di interesse per l’azienda o l’ente che pagano il servizio. Come si legge sul sito dell’agenzia di Global Intelligence, “I nostri sottoscrittori spaziano da alti ufficiali a investitori, da studenti del college a pensionati”.

La sua fortuna la Stratfor la fa nel 1999, a tre anni dalla sua fondazione. E’ l’anno dei bombardamenti della NATO nel Kosovo e l’agenzia mette su un centro ad hoc, il Kosovo Crisis Center, per seguire passo dopo passo gli avvenimenti nella ex Jugoslavia. Il corposo dossier arriva nelle mani di giornalisti e funzionari governativi, militari e analisti, tanto che Time magazine gli dedica un servizio su misura, al titolo Spies like us (Spie come noi). E’ l’inizio di una scalata di successo.

Ma a dicembre del 2011, l’agenzia viene presa di mira dagli hacker di Anonymous, che si introducono nel sito e ne saccheggiano la banca dati. Un cyber-attacco da manuale. Vengono rubate email e numeri di carte di credito dei sottoscrittori. Gli hacker sostengono di aver sottratto più di 200 gigabyte di dati, sbeffeggiando così la “sicurezza” della compagnia, impegnata in prima linea nella lotta alla pirateria informatica. E sono proprio gli Anonymous che adesso rivendicano il trasferimento del pacchetto-dati della Stratfor a WikiLeaks.

Una cosa però e certa, George Friedman è abituato sin dalla nascita a muoversi nelle fosche nebbie delle relazioni internazionali e ad uscirne indenne. Nato in Ungheria da genitori sopravvissuti all’Olocausto, scappa con la sua famiglia da Budapest per evitare il giogo comunista. Si ferma in un campo profughi in Austria e da lì poi parte alla volta degli Stati Uniti. I Friedman si stabiliscono a New York, e George sfoga la sua passione per l’informatica e i computer diventando un disegnatore ante litteram di giochi di guerra per pc.

E’ un destino segnato il suo.  Da allora in poi tutta la sua vita sarà dedicate a spiegare, in saggi e libri venduti in tutto il mondo, le dinamiche della guerra e della pace a cavallo tra l’Est e l’Ovest, e oggi anche tra il Nord e il Sud. Con Julian Assange sarà dunque uno scontro stellare, anche se la partita per adesso sembra averla in mano WikiLeaks.

Anna Mazzone è giornalista, vive a Roma ma sogna di trasferirsi a Istanbul. Scrive di Giappone, Turchia, Russia e Caucaso per diverse riviste e collabora con Radio3Mondo su RadioRai, dove si occupa della rassegna stampa internazionale

http://blog.panorama.it/mondo/2012/02/27/wikileaks-contro-gli-spioni-della-stratfor-lombra-della-cia-il-ritratto/

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