No Tav – Aggiornamenti sui compagni arrestati il 26/1/12

No Tav – Aggiornamenti sui compagni arrestati il 26/1/12

Diffondiamo le informazioni che stiamo riuscendo a reperire. E’ probabile che seguano aggiornamenti o correzioni nelle prossime ore.

Giornate di solidarietà e di protesta, dentro e fuori le carceri. In concomitanza con il presidio del 7 febbraio sotto la galera di Torino, alcuni prigionieri No Tav hanno manifestato contro il sovraffollamento e le condizioni detentive rifiutandosi di rientrare nelle proprie celle. Pare che altri ammutinamenti si siano verificati nei giorni precedenti. La rappresaglia dei carcerieri non si è fatta attendere, concretizzandosi nel trasferimento di alcuni compagni. Per ora siamo a conoscenza dello spostamento di Tobia nel carcere di Cuneo e di Luca a Ivrea.
Gabriela è la compagna a cui sono state riservate le peggiori condizioni detentive: un letto infestato da parassiti e l’impossibilità di effettuare colloqui.

Nel frattempo, le udienze per il riesame delle misure cautelari si stanno svolgendo scaglionate su più giornate e comunichiamo gli esiti per ora disponibili:

In seguito al riesame del 7 febbraio, Federico Guido e Zeno Rocca sono stati trasferiti ai domiciliari; mentre per Giorgio Rossetto e Luca Cientanni è stata confermata la detenzione in carcere. Apprendiamo che Luca, forse in seguito alle proteste contro le condizioni detentive effettuate nel carcere di Torino, è stato spostato presso la casa circondariale di Ivrea.

I contatti aggiornati per scrivere a Tobia e Luca sono i seguenti:

Tobia Imperato
C.C. via Roncata 75 – 12100 Cuneo

Luca Cientanni
C.C. corso Vercelli 165 – 10015 Ivrea (To)


Di seguito la lettera di Giorgio e Tobia sulla protesta in carcere e le prime reazioni dei loro aguzzini:

A tutti i compagni/e
Vogliamo farvi sapere che ieri, mentre si svolgeva il concerto davanti al carcere, noi abbiamo dato corso a una protesta contro le pesanti condizioni di agibilità interna.
Al detenuto spettano, per disposizione ministeriale, 4 ore d’aria. In più sono concesse 2 ore di socialità, in cui i detenuti dovrebbero, appunto, socializzare tra loro.
Fino a poco tempo fa in queste ore venivano aperte le celle e si poteva passeggiare nel corridoio o, volendo, entrare in un’altra cella. Ultimamente ci fanno uscire e, dopo un quarto d’ora, ci fanno entrare nelle celle in cui vogliamo stare.
In questi giorni d’emergenza freddo è impossibile uscire all’aria anche perchè i cortili sono invasi dalla neve e non si sono attrezzati con scarpe adatte. Se non vai all’aria ti obbligano a stare chiuso in cella.
Ieri sera, nella nostra sezione le condizioni sono state inasprite. Invece di aprire tutte le celle contemporaneamente venivano aperte una alla volta, ti portavano alla cella che volevi e ti richiudevano nuovamente.
Quando ci hanno aperto noi (Tobia e Giorgio) siamo rimasti in corridoio rifiutando di farci nuovamente rinchiudere. Allora han provato a metterci contro gli altri, dicendo che fino a quando noi eravamo in corridoio non avrebbero più aperto a nessuno. Dopo esserci consultati con gli altri detenuti, abbiamo deciso di non desistere.
Dopo un po’ di minacce, hanno chiamato la squadretta, composta da mezza dozzina di agenti nerboruti, con il chiaro intento di intimidirci. Al nostro netto rifiuto di rientrare in cella, ci hanno presi di peso e sbattuti dentro, senza però usare violenza.
Dopo una decina di minuti siamo stati convocati dal Direttore che, con modi gentili e molto paternalismo si lamentava che era la terza protesta di questo tipo che avevano messo in atto.
Noi, dopo aver precisato che non volevamo favori ne privilegi personali, abbiamo presentato a nome di tutti i detenuti della sezione una serie di richieste di agibilità minima.
Il direttore ha risposto che ci avrebbe riflettuto sopra e ci avrebbe fatto sapere.
Adesso stiamo valutando il da farsi.
Come i banchieri cercano di far pagare la crisi ai lavoratori, in carcere si cerca di far pagare il sovraffollamento ai detenuti. Vengono progressivamente ridotte le dotazioni (detersivi, carta igienica, ecc.) e, con la scusa di maggiori difficoltà di gestione, gli spazi di agibilità.

La lotta non si fermerà.

I Detenuti del 26 gennaio 2012
Giorgio e Tobia

 


Alcuni estratti dei commenti di secondini e carcerieri dai media di regime:

Secondo il sindacato di categoria Osapp, la situazione che s’è venuta a creare rischia di diventare «insostenibile». Spiegano il segretario nazionale Leo Beneduci e il segretario regionale, Gerardo Romano: «Questo gruppo di detenuti No Tav svolge un’intensa campagna di propaganda e di proselitismo all’interno della decima sezione del padiglione C. Ci sono già abbastanza difficoltà per gestire la situazione dell’ordinaria amministrazione, non possiamo disperdere altre preziose energie per affrontare un quadro che ricorda l’atmosfera dei “bracci” politici degli Anni ‘70- ‘80. Il trasferimento di questi soggetti dell’area antagonista andrebbe deciso nelle prossime ore, per evitare altri prevedibili incidenti».

Gio, 09/02/2012 – 12:32

 

http://www.informa-azione.info/no_tav_aggiornamenti_sui_compagni_arrestati_il_2611

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