Le bateau ivre par Arthur Rimbaud

Se desidero un’acqua d’Europa, è la pozzanghera
nera e gelida in cui, nell’ora del crepuscolo,
un bimbo malinconico abbandona, in ginocchio,
un battello leggero come farfalla a maggio.

 



Poiché discendevo i Fiumi impassibili,
mi sentii non più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevan presi per bersaglio
e inchiodati nudi a pali variopinti.

Ero indifferente a tutti gli equipaggi,
portatore di grano fiammingo e cotone inglese
Quándo coi miei bardotti finirono i clamori
i Fiumi mi lasciarono discendere dove volevo.

Nei furiosi sciabordii delle maree
l’altro inverno, più sordo d’un cervello di fanciullo,
ho corso! E le Penisole salpate
non subirono mai caos così trionfanti.

La tempesta ha benedetto i miei marittimi risvegli.
Più leggero d’un sughero ho danzato tra i flutti
che si dicono eterni involucri delle vittime,
per dieci notti, senza rimpiangere l’occhio insulso dei fari!

Più dolce che ai fanciulli la polpa delle mele mature,
l’acqua verde penetrò il mio scafo d’abete
e dalle macchie di vini azzurrastri e di vomito
mi lavò, disperdendo àncora e timone.

E da allora mi sono immerso nel Poema
del Mare, infuso d’astri, e lattescente,
divorando i verdiazzurri dove, flottaglia
pallida e rapida, un pensoso annegato talvolta discende;

dove, tingendo di colpo l’azzurrità, deliri
e lenti ritmi sotto il giorno rutilante,
più forti dell’alcol, più vasti delle nostre lire,
fermentano gli amari rossori dell’amore!

Conosco i cieli che esplodono in lampi, e le trombe
e le risacche e le correnti: conosco la sera
e l’Alba esaltata come uno stormo di colombe,
e talvolta ho visto ciò che l’uomo crede di vedere!

Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori, illuminare lunghi filamenti di viola,
che parevano attori in antichi drammi,
i flutti scroscianti in lontananza i loro tremiti di persiane!

Ho sognato la verde notte dalle nevi abbagliate,
bacio che sale lento agli occhi dei mari,
la circolazione di linfe inaudite,
e il giallo risveglio e blu dei fosfori cantori

 

Le bateau ivre par Arthur Rimbaud

Posted on September 4, 2011

Mon adaptation du poème “Le bateau ivre” par Arthur Rimbaud (1871) en bandes-dessinées. Une traduction anglaise de cette BD apparaîtra prochainement dans l’anthologie “The Graphic Canon” éditée par Russ Kick et publiée par Seven Stories Press: http://www.sevenstories.com/book/?GCOI=58322100888750

(Note that in the English version, the haulers swinging from painted stakes on the first page are fully clothed, while in the French version they have now been completely undressed. Although I tried to keep both the original French text and the translated English version I was using in mind at all times while creating the accompanying drawings, I overlooked the fact that, unlike in the English translation, the haulers are specified by Rimbaud to be “cloués nus”, thus adding an element of sexual humiliation to the deaths of these metaphors for societal restraints at the hands of irrational freedom, represented by the “peaux-rouges”.)

http://julianpeterscomics.com/2011/09/04/le-bateau-ivre-par-arthur-rimbaud/

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